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Alimentazione

Alito cattivo dopo l’aglio? Il rimedio sorprendente è nel tuo frigo

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C’è un alleato inaspettato per chi cerca un po’ di freschezza in più. Non è solo una questione di gusti o abitudini. A volte basta poco per fare la differenza. Altre, invece, serve guardare un po’ più a fondo

Capita a molti: una pasta al pesto o uno spaghettino aglio, olio e peperoncino ed ecco arrivare il classico alito pesante. Per evitarlo, il rimedio potrebbe essere più semplice di quanto si pensi: un dessert a base di yogurt, meglio se greco o islandese (skyr), ricco di proteine.

Alito cattivo dopo l’aglio? Il rimedio sorprendente è nel tuo frigo – efitworld.it

Secondo uno studio dell’Università dell’Ohio, le proteine dello yogurt, in particolare la caseina e quelle del siero del latte, riescono a legarsi alle molecole responsabili dell’alito cattivo. In pratica, le intrappolano, riducendone l’impatto sull’alito. Un effetto “deodorante” naturale, che funziona particolarmente bene dopo aver mangiato aglio crudo.

Il problema dell’alito cattivo è spesso legato ai composti solforati presenti in abbondanza in aglio e cipolle. Il nostro corpo li metabolizza, ma una parte di questi composti viene rilasciata tramite l’alito e il sudore. Ecco perché l’effetto può protrarsi anche ore dopo il pasto.

Le proteine legano molte molecole aromatiche volatili, attenuandone l’intensità. Questo spiega perché i cibi ricchi di proteine, come lo yogurt acido, possano aiutare a contrastare il problema. Attenzione però: funziona meglio con l’aglio crudo che con quello cotto, perché quest’ultimo sprigiona meno sostanze odorose.

Come usare lo yogurt per neutralizzare l’alito cattivo

I ricercatori sottolineano che lo yogurt funziona meglio se non si riduce la sua acidità: un pH troppo neutro ne limita l’effetto “intrappolante” sulle molecole solforate. Se invece non si prevede un dessert a base di yogurt, un’alternativa è utilizzare aglio in polvere nelle ricette. Il processo di disidratazione riduce notevolmente l’odore.

Come usare lo yogurt per neutralizzare l’alito cattivo – efitworld.it

Ma se l’alito rimane sgradevole anche senza aver mangiato aglio o cipolla, il problema potrebbe essere un altro. Francesco Cairo, presidente della Società Italiana di Parodontologia, spiega che nella maggior parte dei casi l’alitosi persistente dipende dalla proliferazione di batteri nella bocca, favorita da scarsa igiene orale e da condizioni come gengiviti, carie e placca batterica.

Il metabolismo di questi batteri produce sostanze solforate, le stesse responsabili del cattivo odore. Se trascurato, il problema può evolvere in parodontite, aumentando il rischio di perdita dei denti.

Igiene orale: la vera arma contro l’alitosi

La prevenzione parte da una corretta igiene orale quotidiana. Spazzolare i denti dopo ogni pasto, usare il filo interdentale la sera e pulire accuratamente eventuali apparecchi o protesi sono azioni fondamentali. Una o due volte l’anno, il dentista dovrebbe effettuare una seduta di igiene professionale per rimuovere i batteri più resistenti.

La cura dell’alito e della bocca inizia da piccoli. L’Associazione Nazionale Dentisti Italiani, insieme alla Federazione dei Medici Pediatri, ha pubblicato un decalogo per l’igiene orale infantile: già nei neonati si consiglia di pulire le gengive con una garza umida, mentre nei bambini è essenziale spazzolare i denti almeno due volte al giorno con un dentifricio al fluoro.

La prima visita dal dentista andrebbe fatta intorno ai due anni. Molto utili anche le sigillature dentali, che riducono fino all’80% il rischio di carie. E, come sempre, una dieta povera di zuccheri fa la differenza. Una bocca sana non profuma di menta, ma non puzza mai di resa.

Antonio Papa

Giornalista pubblicista dal 2010, "fratello maggiore" di tanti redattori del network, autore di trasmissioni televisive. In TvPlay sono, insieme a Claudio Mancini, il conduttore di FantaTvPlay, di "Chi Ha Fatto Palo" e di altri format creati da noi. Sono una persona che ha fatto della scrittura la sua ragione di vita, coronando un sogno che avevo fin da bambino. Il mio motto è “lavorare seriamente senza mai prendersi sul serio”. Cerco di trasmettere la mia passione e il mio entusiasmo alle persone che lavorano con me: quando ci riesco… ci divertiamo!