Dopo una corsa intensa, il calore avvolgente della sauna diventa un alleato inaspettato. Il sudore non è solo fatica, ma adattamento
C’è chi, pur di migliorare la performance, farebbe di tutto. Chi si imbottisce di carboidrati, chi conta le gocce di caffeina prima della gara. Ma tra i corridori di fondo, ora spunta un alleato insospettabile: la sauna. E non si tratta di un momento di relax, ma di una strategia ben precisa per aumentare la resistenza.
Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Science and Medicine in Sport, sei runner maschi sono stati monitorati in un ciclo di nove settimane. Tre settimane con sauna dopo l’allenamento, tre senza, e una pausa di tre settimane tra i due cicli. Durante la fase “calda”, gli atleti si sedevano in una sauna umida a 89,9°C per 31 minuti, circa 13 volte in tre settimane.
Risultato? Un aumento del 32% nel tempo prima dell’esaurimento. In termini pratici, una prestazione più lunga a parità di sforzo. Non solo: il volume plasmatico è salito del 7,1%, i globuli rossi del 3,5%. Tradotto: più sangue in circolo, più ossigeno ai muscoli, meno fatica.
Il meccanismo è semplice e affascinante. Quando il corpo si abitua al calore, sviluppa una sorta di “resistenza termica”: aumenta il volume di plasma per raffreddarsi meglio, e questo si riflette su tutti i parametri legati alla performance. Come un’auto con il serbatoio maggiorato, si può spingere più a lungo senza fermarsi.
A confermare il trend è anche un’altra ricerca del European Journal of Applied Physiology. Venti runner, divisi in due gruppi: uno si allenava normalmente, l’altro aggiungeva sauna post-workout a 101-108°C per 28 minuti, tre volte a settimana. Dopo tre settimane, i risultati parlano chiaro: miglioramenti nel VO₂max (+0,27 L/min), tolleranza al caldo e soglia del lattato.
In altre parole, l’organismo si allena anche dopo l’allenamento. Come se il corpo, stremato, imparasse ad arrangiarsi meglio ogni giorno, costruendo resilienza silenziosa.
C’è chi immagina la sauna come un lusso da centro benessere. Ma in realtà è uno strumento potentissimo e quasi alla portata di tutti. In Finlandia, patria dei maratoneti del freddo, è pratica comune da decenni. E non serve essere atleti olimpici: anche i runner amatoriali possono trarne vantaggi.
Basta inserirla con criterio. Dopo un allenamento intenso, 20-30 minuti in sauna aiutano il corpo a recuperare e adattarsi. Ovviamente, serve gradualità, idratazione e buon senso. Ma i benefici sono concreti: miglior recupero, più resistenza, più capacità cardiovascolare.
A pensarci bene, è un po’ come mettere il cuore in mano al proprio corpo e dirgli: “Ora arrangiati, ma fallo diventare più forte”. E lui, incredibilmente, lo fa.