Alcuni alimenti possono favorire un sonno migliore in modo naturale. Dalle ciliegie al salmone, scopri quali cibi aiutano a rilassare corpo e mente. Una guida utile per chi cerca soluzioni concrete contro l’insonnia. A volte il riposo comincia dal piatto

C’è qualcosa di stranamente democratico nel non riuscire a dormire. Può succedere al manager super impegnato come alla studentessa in sessione, al pensionato che ha cenato troppo presto o a chi passa ore a scrollare il telefono nel buio. Non importa quanto si sia stanchi: la testa corre, il corpo si agita, e il sonno resta lì, lontano come una promessa mai mantenuta.
In quei momenti, la tentazione di aggrapparsi a soluzioni veloci è forte. Una tisana, un’app per la meditazione, magari anche qualche consiglio trovato al volo su internet. Ma forse, invece di guardare l’orologio con angoscia o cercare l’ennesima playlist rilassante su Spotify, la soluzione potrebbe essere già in cucina.
Alcuni alimenti, secondo la scienza, possono davvero aiutare a dormire meglio. Non serve scomodare pozioni strane o pillole miracolose: basta aprire il frigo o la dispensa con un po’ più di consapevolezza.
Le ciliegie, ad esempio. Quelle belle rosse, magari un po’ asprigne. Sono una delle poche fonti naturali di melatonina, l’ormone che regola il nostro orologio interno. Bere un bicchiere di succo di ciliegia (meglio se non zuccherato) potrebbe non risolvere l’insonnia cronica, ma può aiutare a migliorare la qualità del sonno. E comunque, male non fa.
Poi c’è il riso Jasmine. Non un riso qualsiasi, ma proprio quello profumato, dal chicco lungo e leggero. Ha un alto indice glicemico, che stimola la produzione di insulina e favorisce l’ingresso del triptofano nel cervello, l’amminoacido da cui deriva la serotonina, e quindi anche la melatonina. Insomma, un piatto di riso a cena può avere effetti più profondi di quanto si pensi.
Piccoli ingredienti, grandi alleati per dormire meglio
Un altro classico che torna utile? Le mandorle. Fonte preziosa di magnesio e melatonina, ma anche di grassi buoni che stabilizzano gli zuccheri nel sangue. Una manciata dopo cena può aiutare a rilassarsi senza appesantire.
E poi ci sono le banane: pratiche, economiche, dolci al punto giusto. Contengono potassio, magnesio e vitamina B6, che gioca un ruolo chiave nella sintesi della serotonina. Altro che snack da palestra: qui si parla di pace interiore.

Più inaspettato, ma altrettanto efficace, è il kiwi. In uno studio condotto a Taiwan, due kiwi al giorno – consumati prima di dormire – hanno migliorato la qualità del sonno in modo misurabile. Sarà la vitamina C o una magia esotica? Non importa: funziona.
Parlando di magie, entra in scena il salmone (e il pesce grasso in generale). Gli omega-3 e la vitamina D contenuti nel pesce sembrano influenzare la produzione di serotonina. Non serve mangiarlo ogni sera, ma inserirlo regolarmente nella dieta può aiutare il corpo a creare le condizioni giuste per addormentarsi.
Sorpresa: anche lo yogurt greco può giocare un ruolo. Ricco di calcio e proteine, favorisce la trasformazione del triptofano in melatonina e mantiene stabile la glicemia durante la notte. In più, non appesantisce, ed è perfetto anche con un cucchiaino di miele.
L’avena, di solito regina delle colazioni salutiste, trova qui una seconda vita. Ricca di melatonina e vitamine del gruppo B, è ottima anche in versione serale, magari come porridge tiepido con frutta secca.
Un’insospettabile? Le uova. Non certo il primo alimento che viene in mente per la sera, eppure una semplice omelette può fare la differenza: il triptofano contenuto aiuta la produzione di melatonina e prepara il corpo al riposo.
Infine, la regina dei rimedi casalinghi: la camomilla. Ma non quella calda, sorseggiata avvolti nella copertina di pile. Parliamo di camomilla fredda, magari con un goccio di miele. Pare che favorisca la produzione di glicina, un amminoacido che rilassa i muscoli e abbassa la temperatura corporea. Tradotto: si dorme meglio.
Dormire bene non è solo questione di cuscini ergonomici o app che riproducono il rumore della pioggia. È una routine, un equilibrio che parte anche da ciò che mangiamo.
Evitare pasti troppo abbondanti, limitare alcol e zuccheri e ascoltare il proprio corpo sono tutte buone pratiche. Ma ogni tanto, basta poco: una banana, due kiwi, una manciata di mandorle. Piccoli gesti, grandi effetti. Come un rituale, ma col sapore giusto.