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Pelle di T-Rex in laboratorio: il lusso (bio)tecnologico che guarda al passato

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Una pelle nata in laboratorio, ma con lo sguardo rivolto al passato. Il T-Rex diventa simbolo di un lusso nuovo, sostenibile, senza crudeltà. Tra sogni di biofabbricazione e scetticismo scientifico, si apre un dibattito affascinante

Pelle di T-Rex in laboratorio: il lusso (bio)tecnologico che guarda al passato – efitworld.it

Un gruppo internazionale di ricercatori ha firmato un’idea che sembra uscita da un romanzo di fantascienza, ma è tutto vero: la prima pelle sintetica ispirata al DNA del Tyrannosaurus Rex è realtà. Dietro questo salto temporale ci sono tre protagonisti: l’agenzia creativa VML, l’azienda biotecnologica Lab-Grown Leather Ltd. e il colosso dell’ingegneria genetica The Organoid Company.

Tutto parte da una sfida tecnologica tanto ambiziosa quanto affascinante. Gli scienziati hanno studiato modelli molecolari di collagene fossilizzato per creare, grazie a tecniche avanzate di bioingegneria, cellule sintetiche capaci di autoassemblarsi senza l’aiuto di supporti strutturali (il cosiddetto approccio scaffold-free).

Il risultato? Una pelle biodegradabile, riparabile, durevole e—va sottolineato—totalmente cruelty free. La si troverà nella nuova linea di prodotti Elemental-X™, pensata per un pubblico attento alla sostenibilità, ma anche affascinato dall’idea di indossare (quasi letteralmente) un pezzo di preistoria reinventata.

Il T-Rex non è stato scelto per caso. La sua sopravvivenza in climi estremi e l’efficienza delle sue strutture proteiche lo rendono un simbolo perfetto per affrontare le sfide ambientali moderne. Utilizzarne l’impronta genetica, anche solo parziale o ipotetica, consente di creare un materiale altamente prestazionale senza ricorrere ad alcun prodotto di origine animale.

A differenza della pelle tradizionale, che implica processi dannosi come la deforestazione e l’impiego di agenti chimici tossici, la pelle sintetica di ispirazione preistorica viene prodotta interamente in laboratorio, con tracciabilità completa e impatto ambientale minimo.

Lusso sostenibile e il futuro della biofabbricazione

Il primo oggetto “cult” in pelle di T-Rex è atteso entro la fine del 2025. Si partirà con accessori e pelletteria, ma il vero obiettivo è più ampio: il settore automotive, sempre più sensibile ai materiali green. E con la piattaforma ATEP™, i margini di espansione sono praticamente infiniti.

Lusso sostenibile e il futuro della biofabbricazione – efitworld.it

“Questa tecnologia può rivoluzionare l’intera industria dei materiali”, ha spiegato il professor Che Connon, uno dei co-fondatori di Lab-Grown Leather. Thomas Mitchell, CEO di The Organoid Company, parla invece di una nuova era della biologia sintetica: ispirarsi al passato per creare il futuro.

Non tutti però ci stanno. Thomas Holtz Jr., paleontologo dell’Università del Maryland, ha espresso scetticismo sulla veridicità genetica del progetto: “Non esistono sequenze di DNA integre del T-Rex”, ha detto. E senza pelle fossilizzata ben conservata, ogni tentativo di replica resta teorico più che storico.

Ma forse il punto è proprio questo. Non conta tanto ricreare esattamente ciò che era, quanto usare l’immaginazione e la scienza per proporre nuovi modelli etici e sostenibili. Anche a costo di evocare una creatura estinta da 66 milioni di anni.

Antonio Papa

Giornalista pubblicista dal 2010, "fratello maggiore" di tanti redattori del network, autore di trasmissioni televisive. In TvPlay sono, insieme a Claudio Mancini, il conduttore di FantaTvPlay, di "Chi Ha Fatto Palo" e di altri format creati da noi. Sono una persona che ha fatto della scrittura la sua ragione di vita, coronando un sogno che avevo fin da bambino. Il mio motto è “lavorare seriamente senza mai prendersi sul serio”. Cerco di trasmettere la mia passione e il mio entusiasmo alle persone che lavorano con me: quando ci riesco… ci divertiamo!